Rimini | L’imu e il braccio di ferro delle larghe intese. Brasini: Meglio rivedere seconde case e produttivi
Imu, “basta con la demagogia”. L’assessore al bilancio del comune di Rimini Gian Luca Brasini (alle prese con le previsioni del 2013) torna nel dibattito sulla rimodulazione della tassa sulla casa. Il braccio di ferro delle larghe intese al governo tiene banco anche a livello locale. Anche il deputato Emma Petitti qualche giorno fa ha ribadito ai riminesi la posizione del Pd. “Bene la sospensione dell’Imu a giugno, con la proroga della rata, ma senza pregiudicare l’attività dei Comuni. Il congelamento dell'imposta sulla prima casa è una risposta alle famiglie in difficoltà, ma se si toglie l'entrata dell'Imu ai nostri enti locali, vanno trovate chiaramente risorse sostitutive: le tasse vanno ridotte senza tagliare i servizi ai cittadini o fare aumentare il debito. Per questo, fra i primi provvedimenti, il Governo dovrà ricontrattare con l'Unione”, ha detto.
La risposta dal Pdl locale non si è fatta attendere, per mano dei consiglieri comunali Gennaro Mauro e Giuliana Moretti. Due i concetti. Primo. “Avevamo promesso ai nostri elettori che l’imu prima casa sarebbe stata abolita, e oggi che siamo al governo intendiamo rispettare l’impegno preso. La prima pregiudiziale posta al governa Letta è stata quella dell’azzeramento dell'imu prima casa, assumendoci la responsabilità di non sostenere un governo che non attuasse questa misura. L’onorevole Petitti che questo governo l’ha votato, dovrebbe conoscere bene la nostra posizione, e quindi tutto l’allarmismo lanciato da parte degli esponenti di centro sinistra riminese è del tutto fuori luogo”. Secondo. “A differenza del “ragioniere” Brasini, siano felicissimi che i riminesi si troveranno nelle tasche 13 milioni di euro, risorse che serviranno ad alimentare l’economia riminese e ad aiutare le tante famiglie che lottano per arrivare a fine mese. Sbaglia chi parla di comuni alla sfascio, le risorse che verranno a mancare agli enti locali saranno compensati con altre entrate derivanti da trasferimenti da parte dello Stato, in attesa dell’auspicata introduzione del “federalismo fiscale”.
Secondo il Pdl, quindi, “gli amministratori del centrosinistra sanno bene che i Comuni non verranno lasciati soli, ma pur di polemizzare con il Popolo della Libertà, che sull’imu prima casa ne ha fatta una battaglia di libertà, sono disposti ad allarmare i cittadini”. E invitano gli amministratori a rinunciare all’imu sulla prima casa e piuttosto a fare in modo di tenersi per intero quella sulle secondo.
A questo punto l’assessore Brasini su Facebook fa alcune precisazioni. “Il dibattito sull'imu prima casa diventa vuoto e insensato (oltre che spesso demagogico) se non si prende in considerazione la vera contraddizione di questa imposta assurda. Ai cittadini riminesi l'imu sulla prima casa "costa" circa 13,4 milioni (incassati dal Comune) mentre gli stessi cittadini ne pagano il doppio (26 milioni) allo Stato in seconde case e immobili produttivi. Non sarebbe sufficiente rivedere questo secondo aspetto? Cosa c’entra lo Stato in una imposta municipale? Il vero problema è che la prima casa fa più presa sulla pancia dei cittadini”.